Istituto Italiano di Cultura di Budapest, Teatro dei Navigli e ARLeF - Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane

presentano

EuAct in

ELSINORE

Note di regia

"Elsinore è un luogo il cui significato originario è "costa degli dèi". Vi è dell'ironia dato il "marcio" estremamente umano che infetta la "prigione" danese. 

Dal momento in cui Amlothi il padre si riconnette ad Amleto ed evoca gli eventi del dramma, lo spettacolo diventa corale. Per questo il titolo non è quello di un individuo, ma quello del luogo un tempo abitato dagli dèi norreni, e ad essi ancora invisibilmente legato. 

Le scene fondamentali della storia di Amleto sono costantemente intermezzate da varchi che ci fanno apparire le zone più profonde della coscienza dei singoli personaggi, quelle di cui loro stessi sono razionalmente inconsapevoli. 

Come sempre, gli spettacoli di EuAct sono incentrati completamente sul corpo degli attori. La scena è quindi spoglia, con pochi elementi che da un lato aprono alla visione multidimensionale dell'opera, dall'altro richiamano alla radice norrena. La concezione dello spettacolo è infatti ispirata non solo all'Amleto di Shakespeare, ma anche alla sua fonte, Saxo Grammaticus, colui che ci ricorda che Amleto non è un'opera fondata sul contenuto del dubbio e dell'incertezza, bensì sull'astuzia di una strategia militare volta alla distruzione. 

EuAct è un gruppo multilingue. Il metodo di creazione dei personaggi e delle scene, fondato su stati emotivi e azioni fisiche permette, nella fruizione da parte del pubblico, un accesso indiretto e non necessariamente verbale al piano narrativo. Ciò non significa un uso casuale e randomizzato delle lingue, che al contrario vanno ad amplificare il senso delle relazioni. In occasione della rappresentazione al Mittelfest, per la figura di Amlothi il padre, è stato introdotto l'uso del friulano, lingua che nella sensibilità di molti, compresa quella del regista e interprete di Amlothi, rappresenta una radice e un varco verso un mondo originario, misterioso, arcaico e pretecnologico. 

Oltre alla libertà linguistica, EuAct mira anche a una piena libertà di individuazione degli interpreti, a prescindere da problema del genere, da cui la presenza dell'interprete femminile nel ruolo di Amleto, attorno alla quale è ruotata tutta la costruzione iniziale dello spettacolo. 

Il "gioco metafisico" della riscrittura, è in fondo il gioco stesso del teatro, come Shakespeare stesso ci ricorda. E ciò permette agli attori di inabissarsi nelle dinamiche drammatiche, senza mai perdere il distacco di una sana ironia. Cercandone un riscontro anche nell'intelligenza del pubblico."

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